L’importanza del software, Reinova è pronta a supportare i suoi clienti

L’importanza del software, Reinova è pronta a supportare i suoi clienti

Oggi ai costruttori di veicoli tradizionali è richiesto ancora di più di intercettare le esigenze e servire nel miglior modo possibile le persone che utilizzeranno quel mezzo per muoversi. Essere focalizzati principalmente sul prodotto non è di fatto più una strategia premiante. Perché Tesla sta avendo un grande successo commerciale ed industriale come grande innovatore? Elon Musk, famoso ed eccentrico CEO di Tesla, ha recentemente annunciato che la sua azienda produrrà “Robo-Taxi”, entro il 2021. Elon Musk va oltre il termine che qualifica il “settore” quando si classifica il campo in cui opera un’azienda.

Quando Tesla si è quotata in borsa, quasi 10 anni fa, era considerata una casa automobilistica. L’unicità di Tesla, nel settore auto, era quella di produrre solo veicoli elettrici di fascia alta. La sfida iniziale di Tesla è stata quella che fino a quel momento le auto elettriche erano oggettivamente brutte e con basse prestazioni, erano inferiori alle auto tradizionali, con motore endotermico. Man mano che Tesla maturava e sviluppava la sua rete di ricarica, per le auto che costruiva, è stata classificata anche come un operatore di servizi pubblici che doveva sviluppare batterie potenti e un’infrastruttura di ricarica per supportare il crescente numero di sue auto elettriche circolanti. Tesla è entrata nel business dell’energia perché era uno dei suoi obiettivi oppure l’ha fatto perché è un servizio che sostiene la crescita della mobilità elettrica? Nessuna delle cose suddette si è dimostrata vera, Tesla l’ha fatto perché è una “società di software”.

È difficile immaginare che una casa automobilistica come Tesla possa competere con aziende che non producono automobili, come Uber e Lyft, diventa più facile capire le loro somiglianze quando devono consegnare lo stesso valore ai clienti: un trasporto conveniente, affidabile e sicuro. Tesla, proprio come Uber e Lyft, è impegnata nel business della mobilità.

Quando si tratta di sviluppare il business, bisogna pensare, ampliare i punti di vista e le opinioni, superando le barriere dei settori industriali tradizionali. Occorre pensare prima ai problemi dei clienti e quindi lavorare a ritroso sul modo in cui questa domanda dovrà essere risolta. Il software plasma già il futuro dell’industria automotive, a cominciare dal design, dalla gestione della produzione fino alla gestione completa del funzionamento del veicolo ed agli estremi, in futuro gestirà anche la guida autonoma.

Reinova offre servizi moderni ai suoi clienti e partner, per il miglioramento continuo dei loro prodotti e servizi, anche attraverso lo sviluppo di software adeguati, con una visione aperta e multisettoriale delle soluzioni da sviluppare e consegnare per soddisfare i bisogni dei clienti di ogni livello.

Le auto elettriche sono sicure?

Le auto elettriche sono sicure?

Il veicolo elettrico non è meno sicuro rispetto a quelli tradizionali endotermici, il rischio più serio è quello della deriva termica del pacco batteria; quindi, durante la ricerca e sviluppo si deve progettare e prevedere dei sistemi di sicurezza che rendano sempre più difficile arrivare al punto di deriva termica, in inglese il cosiddetto “ThermalRunaway”. Sui veicoli elettrici tutti i componenti devono lavorare in armonia grazie ad un sistema di gestione sempre più sofisticato, validazioni termiche e software di controllo avanzati che prevedano, in anticipo, ogni caso limite.

La sicurezza, sia passiva che attiva, negli ultimi anni è diventata un aspetto sempre più importante nella scelta di un’autovettura. La sicurezza è una caratteristica tecnica sempre più considerata con attenzione, dagli utilizzatori, indipendentemente dal tipo di motorizzazione endotermica o elettrica. Chi è più critico nei confronti della mobilità elettrica, ripete spesso che le batterie sono altamente infiammabili e coadiuvate a sistemi di alimentazione ad alta tensione, danno motivo di forte preoccupazione. In realtà, le auto elettriche sono sicure almeno quanto le endotermiche grazie all’implementazione di una serie di accorgimenti tecnici che mirano a proteggere gli occupanti, gli eventuali soccorritori e gli altri utenti della strada vicini.

In caso d’incidente, cosa succede a un’auto elettrica?

Tutte le automobili costruite e vendute oggi devono soddisfare le medesime rigide normative di progettazione, secondo le procedure Euro NCAP, comprese le auto elettriche ed elettrificate. Nei veicoli attuali sono previste carrozzerie robuste ma con zone progettate per la deformazione sicura. Dove necessario sono previsti numerosi airbag che proteggono ulteriormente conducente e passeggeri del veicolo.

Il rischio d’incendio c’è sempre, comunque, anche sui veicoli a benzina, a gas, diesel ed elettrici.

Nelle batterie, in caso di grave collisione, potrebbe crearsi un fenomeno conosciuto con il nome di “fuga termica”, ossia il cortocircuito tra le celle della batteria stessa, l’elettrolita infiammabile all’interno della batteria danneggiata potrebbe surriscaldarsi sino al raggiungimento di temperature critiche, successivamente alla fuga termica si potrebbe scatenare una reazione a catena con la quale si decompongono i materiali dei componenti della batteria.

La deriva termica è un evento estremamente improbabile, in particolare modo negli attuali veicoli elettrici, grazie alla presenza di nuovi sistemi di contenimento che evitano la creazione di eventuali cortocircuiti.

L’alimentazione a 400 Volt o 800 Volt è un punto di ulteriore popolare discussione: in caso d’incidente i sensori integrati a bordo delle auto elettriche interrompono automaticamente i cavi ad alta tensione. Nelle auto più attuali c’è anche un piccolo airbag che stacca la batteria, facilitando ulteriormente lo scollegamento dei sistemi di alimentazione.

Ricarica elettrica mentre piove?

È giusto puntualizzare, anche, che sono stati sviluppati connettori specifici per la ricarica che impediscono qualsiasi infiltrazione di acqua piovana, umidità e sporcizia. Il rifornimento dei veicoli elettrici può essere effettuato in piena sicurezza indipendentemente, anche dalle peggiori condizioni meteo.

Uno dei principali obiettivi delle attività di Reinova è quello di ridurre al minimo i rischi dei dispositivi e dei sistemi automotive grazie anche a sofisticatissimi macchinari di prova e validazione che simulano in poco tempo l’intera durata del componente o del gruppo completo.

Reinova sviluppa insieme ai suoi clienti i migliori sistemi possibili, compresi software dedicati per rendere sempre più sicuri i veicoli elettrici e i loro organi integrati.

Quanto costa veramente un veicolo elettrico?

Quanto costa veramente un veicolo elettrico?

Viaggiare silenziosamente a zero emissioni è più economico che farlo bruciando carburanti fossili, grazie anche ai costi ridotti per la manutenzione, il bollo e l’assicurazione di un’auto elettrica. È ormai appurato che il TCO*, il costo totale d’uso e possesso dei veicoli elettrici è inferiore di quello di veicoli simili con motore tradizionale a combustione, ecco qui un approfondimento sui costi completi comparati.

Ponderando i costi su quattro anni d’uso, circa 30.000 km all’anno, un’auto media, del segmento D1, in Italia costa € 946 al mese, mentre un’auto media completamente elettrica, costa solo € 814 al mese. L’auto ibrida è mediamente la più costosa con € 1.040 al mese. In media il diesel costa €871, quelle a benzina costano €950. In Italia, in media, un’auto del segmento D1, diesel costa € 684 in più, all’anno, di un’auto completamente elettrica.

Il paese dove mediamente le auto elettriche costano meno è la Germania, con soli € 592 al mese. La Grecia è ancora il paese più economico per chi viaggia con veicoli diesel. Le auto elettriche sono già le più competitive in tutta l’Europa Occidentale, mentre, in Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia e Romania, grazie ai prezzi bassi dei carburanti fossili, rimangono ancora più competitive, alternativamente, quelle a benzina oppure le diesel.

Le aziende attente anche ai costi, non solo all’impatto ambientale, dovrebbero iniziare a convertire la propria flotta, utilizzando sempre più veicoli elettrici. Sorprende molto l’alto costo delle auto ibride, oggi tra le più richieste dal mercato europeo.

In settembre 2021 si è registrato un dato storico per le auto elettriche ma anche per tutto il mercato: la Tesla Model 3 è stata, in assoluto, l’auto più venduta, con ben 24.600 unità immatricolate, in soli 30 giorni. La Renault Clio e la Dacia Sandero, si posizionano al secondo ed al terzo posto, pur con prezzi di vendita nettamente inferiori rispetto alla Tesla M3 che ha un prezzo medio di circa € 50.000.

Ora che molte aziende e cittadini preferiscono acquistare veicoli elettrici, anche perché più economici, occorre investire in stazioni di ricarica adeguate ai necessari obiettivi per il raggiungimento delle emissioni zero.

Reinova si propone come società di consulenza a 360°, grazie a processi e metodi innovativi, è specializzata nella formazione delle persone e dei servizi per la mobilità elettrica, per sviluppare, insieme ai clienti, progetti a supporto della transizione energetica delle aziende.

GLOSSARIO

TCO* – Total Cost of Ownership è il costo totale del veicolo calcolato con metodi scientifici ed oggettivi.

Veicoli elettrici, ecco alcune fake news

Veicoli elettrici, ecco alcune fake news

Costano troppo? Falso.

Oggi il prezzo d’acquisto di un’auto elettrica è apparentemente alto e spesso è una barriera all’acquisto per molti. Il principale parametro da considerare è però il TCO, Total Cost of Ownership, cioè il costo totale di possesso e uso di questo tipo di veicolo. Secondo gli studi del Politecnico di Milano che confrontano veicoli simili con un chilometraggio annuo di 11.000 km, per un periodo di 10 anni, dopo un anno i costi si pareggiano. Vanno considerati i minori costi per l’acquisto dell’energia rispetto al carburante, quelli di manutenzione e di gestione (bollo gratuito per i primi 5 anni nelle elettriche). In 10 anni i risparmi possono raggiungere i €12.000. In questi calcoli non sono stati considerati gli incentivi all’acquisto disponibili che aumenterebbero ulteriormente i risparmi di chi guida un’auto elettrica.

Le auto elettriche inquinano di più? Falso.

Sono l’ideale per l’uso in città perché non producono emissioni pericolose per la salute, non sono rumorose e climalteranti durante la circolazione e sono una delle soluzioni per migliorare la qualità della vita, contrastare l’inquinamento dell’aria. La quantità di emissioni nel ciclo completo di durata, ossia le emissioni che sono prodotte anche dalla generazione di elettricità e dalla produzione dell’intero veicolo, comprese le batterie, con il metodo che analizza l’intero ciclo di vita, LCA (Life Cycle Assessment), in Italia, si stima che un’auto elettrica abbia emissioni di anidride carbonica sempre inferiori a quelli degli omologhi veicoli diesel, benzina o a gas, anche grazie all’altissima efficienza sia dei motori elettrici ma anche del ciclo di produzione e trasporto dell’energia elettrica. Il 40% circa, dell’energia elettrica consumata in Italia è prodotta da fonti rinnovabili, geotermico, idroelettrico, fotovoltaico ed eolico.

In Italia non ci sono abbastanza punti di ricarica? Falso.

In Italia si può affrontare un viaggio con un veicolo elettrico, di tecnologia attuale, con un’autonomia media di circa 300 km, senza esaurire le batterie. Nel nostro Paese sono già disponibili circa 20.000 punti di ricarica pubblici. Rispetto al normale uso di un’auto a combustibili fossili, bisogna ricordarsi che è molto utile la ricarica notturna, ovvero durante le soste prolungate, per iniziare sempre i viaggi lunghi con il pacco batteria completamente carico basta una normale presa elettrica da 16A (quella della lavatrice). In alternativa, le nuove colonnine di ricarica ultrarapide, “ultra fast”, combinate con la nuova tecnologia delle batterie ad 850V, possono ricaricare in soli 5 minuti di sosta un’autonomia di circa 100 km, che permettono già una guida di un’auto elettrica con una programmazione analoga a quella del viaggio con una diesel o benzina. Una importante soluzione sarà la diffusione capillare delle colonnine di ricarica sulla rete autostradale, all’interno delle normali stazioni di servizio.

L’auto elettrica “non emoziona”? Falso.

Sin da subito chi prova un’auto elettrica riconosce la sua grande facilità ed intuitività d’uso, la sua silenziosità, tuttavia, nella guida in montagna ma anche in città l’auto elettrica trasmette grande piacere di guida sia per la sua altissima dinamicità, assenza di rumori e vibrazioni, comfort. In termini assoluti, poi, le auto elettriche sanno essere anche molto sportive perché hanno mediamente prestazioni di accelerazione e ripresa decisamente migliori, anche rispetto a modelli di categoria superiore, con motore a scoppio più potente, proprio grazie alla dinamicità permessa dalla coppia motrice dei motori elettrici, disponibile al 100% sin da fermi, a parità di potenza totale disponibile. Grazie al freno motore rigenerativo, l’auto elettrica permette anche l’unicità della guida con l’uso del solo pedale dell’acceleratore, che in città risulta particolarmente piacevole e confortevole, oltre che molto ecologica poiché produce energia elettrica per la ricarica delle batterie durante tutte le decelerazioni e frenate.

Reinova e Social Self Driving firmano l’accordo per lo sviluppo di un innovativo sistema di Guida Autonoma e Semi-autonoma

Reinova e Social Self Driving firmano l’accordo per lo sviluppo di un innovativo sistema di Guida Autonoma e Semi-autonoma

Reinova, il nuovo polo d’eccellenza dedicato allo sviluppo e la validazione di componenti per il Powertrain elettrico e ibrido e Social Self Driving (www.socialselfdriving.com) , startup italiana dell’Ing. Luigi Mazzola, che ha rivoluzionato il concetto della guida di auto semi-autonome e autonome, stringono una partnership per lo sviluppo di un sistema destinato a cambiare profondamente il settore.

La guida autonoma e semi-autonoma rappresenta il futuro, come testimoniano numerose e autorevoli analisi di mercato che prevedono nei prossimi anni una diffusione su scala globale di queste vetture ad alimentazione anche elettrica. La partnership tra le due società è un segnale e conferma che la Motor Valley è in prima linea in fatto di progetti legati all’elettrificazione dell’automotive.

L’obiettivo della collaborazione tra Reinova e Social Self Driving consiste nel mettere a punto un sistema tecnologico avanzato capace di registrare lo stile di guida del conducente e farlo riprodurre sulle auto a guida autonoma e semi-autonoma. In questo modo le vetture prive di conducente potranno muoversi con uno stile sempre diverso scelto dall’utente riproducendo la parte emozionale oltre a quella dinamica del veicolo.

Un progetto molto ambizioso che nasce dall’idea di lasciare intatto il piacere della guida negli appassionati, in controtendenza all’opinione comune che la guida autonoma e semi-autonoma “spersonalizzi” la vettura. In particolare l’utente potrà impostare un profilo corrispondente al proprio e di condividerlo con altri utenti utilizzando una piattaforma cloud. Tutto ciò sarà possibile perché Social Self Driving sarà in grado di apprendere lo stile di guida di una persona e di replicarlo fedelmente.

Grazie alle competenze reciproche, Reinova e Social Self Driving hanno iniziato l’implementazione di questo innovativo sistema di guida autonoma e semi-autonoma, definendo le principali architetture hardware e software necessarie al buon esito del progetto, che sarà finalizzato, validato e testato nei prossimi mesi per essere ufficialmente presentato.

L’Ing. Giuseppe Esposito Corcione, Chief Executive Officer di Reinova, a proposito della collaborazione con Social Self Driving dichiara: È un progetto con straordinarie potenzialità, quando c’è stata la possibilità di farne parte non ho esitato a dare la disponibilità di Reinova all’ing. Luigi Mazzola, di cui ho grandissima stima per i successi conseguiti nel corso della sua carriera. L’ambito della guida autonoma e semi-autonoma sarà un trend in forte ascesa nei prossimi anni e Social Self Driving insieme a Reinova potrà veramente fare la differenza e ritagliarsi una fetta di mercato importante. Inoltre questa partnership attesta ancora una volta come la Motor Valley sia al centro di questa rivoluzione della mobilità, attragga talenti e iniziative all’avanguardia.”

L’Ing. Luigi Mazzola, certo che questa sinergia porterà alla realizzazione del progetto Social Self Driving, dichiara: “Sono molto contento di aver stretto un accordo con l’amico Ing. Giuseppe Corcione, persona di estrema competenza che sta portando avanti attività innovative nel mondo della tecnologia. Sarà un viaggio entusiasmante dove la stima reciproca farà da garante alla materializzazione dell’idea rivoluzionaria di Social Self Driving”.

Alta volatilità dei costi dell’energia

Alta volatilità dei costi dell’energia

L’Agenzia Internazionale per l’Energia (AIE) avverte che la transizione verso l’energia pulita è ancora troppo lenta per soddisfare le necessità di limitare i catastrofici cambiamenti climatici. C’è il rischio di un’alta volatilità dei prezzi dei carburanti e conseguentemente dell’energia elettrica, provocata dai mancati investimenti nelle fonti energetiche rinnovabili.

L’incertezza degli impegni governativi a investire nell’energia rinnovabile sta creando le condizioni per un periodo estremamente volatile sul fronte dei prezzi dei carburanti e della conseguente inflazione, dell’aumento dei prezzi di tutti i beni che necessitano del petrolio, dei suoi derivati e del gas, per la loro produzione e per il loro trasporto.

Nonostante i progressi, gli attuali impegni dei governi sulle politiche per limitare il cambiamento climatico arrivano a meno del 20% del percorso previsto verso zero emissioni nell’anno 2050. L’obiettivo dovrebbe essere quello che le attuali tecnologie supportate da adeguate scelte politiche, colmino questo divario entro l’anno 2030. Va evidenziato che si stima che oltre il 40% delle azioni che limitano i cambiamenti climatici è anche conveniente, quindi, rappresenta un vero e proprio investimento economico.

Dalla COP26, 26° Conferenza delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici, organizzata da Italia e Regno Unito, UK, l’AIE si aspetta almeno tre cose:

  1. 1. che sia esteso il numero dei Paesi che si impegnano per il clima, perché l’obiettivo del 20% diventi molto più alto ed in un lasso di tempo inferiore;
  2. 2. visto che si stima che il 90% della crescita futura delle emissioni di CO2 è attribuibile ai Paesi emergenti, durante la COP26, si dovranno tentare accordi per finanziare gli investimenti necessari a supporto delle energie rinnovabili, proprio in quei Paesi, che si teme saranno protagonisti nella crescita delle emissioni;
  3. 3. I leader politici delle grandi economie, UE, USA, Cina ed India devono impegnarsi in una chiara comunicazione: “se si continueranno a spendere risorse nei vecchi settori dell’energia “sporca”, non rinnovabile, si rischiano perdite finanziarie pesanti, provocate dall’incertezza”.

Nel World Energy Outlook è sottolineata la necessità di più investimenti in energia rinnovabile, pulita. Le attuali forti turbolenze dei mercati finanziari sono per lo più generate da una decisa ripresa post-pandemica non chiaramente sostenibile, senza cioè adeguati investimenti in energie rinnovabili. Pare, inoltre, che nei piani governativi di ripresa e resilienza (omologhi al PNRR dell’Italia), non si siano considerate sufficienti azioni a supporto delle fonti di energia rinnovabile.

I Paesi ricchi e sviluppati dovranno essere a capo della promozione di centri di eccellenza nella ricerca e sviluppo di tecnologie sempre più innovative che abbiano come obiettivi l’elettrificazione, anche della mobilità e l’efficienza energetica, la sostenibilità, per limitare l’inquinamento ed il cambiamento climatico.

Reinova e TEC Eurolab insieme per la nuova rivoluzione nell’elettrificazione

Reinova e TEC Eurolab insieme per la nuova rivoluzione nell’elettrificazione

Reinova (www.reinova.tech), il nuovo polo d’eccellenza dedicato allo sviluppo e la validazione di componenti per il Powertrain elettrico e ibrido, nella giornata odierna ufficializza l’accordo con TEC Eurolab (www.tec-eurolab.com), centro di eccellenza per prove di laboratorio, che da oltre trent’anni lavora su progetti di portata sia nazionale sia internazionale fornendo elevate competenze tecniche e soluzioni tecnologiche relative a test distruttivi e non distruttivi, accompagnando i clienti nella progettazione e nella validazione di materiali che rispondano a specifiche esigenze di esercizio.

La partnership tra le due società emiliane mira a portare la Motor Valley nel mondo dell’elettrificazione, diventando un centro europeo chiave per la nuova rivoluzione della mobilità.

Grazie alle competenze reciproche Reinova e TEC Eurolab supporteranno i clienti nella transizione all’elettrico attraverso l’utilizzo di processi e metodi innovativi. Le aziende hanno avviato una collaborazione come partner strategici per garantire un’offerta integrata, per rispondere alle esigenze di innovazione del settore automotive e per facilitare questo cambiamento con gli standard di qualità e sicurezza migliori.

TEC Eurolab ha lavorato con alcuni dei più grandi nomi dell’industria automobilistica, comprese le migliori aziende italiane nell’ambito delle corse, ottenendo inoltre il riconoscimento di fornitore qualificato di importanti player del settore aerospaziale tra cui GE Aviation, Leonardo Spa, Avio Spa, The Boeing Company e Avio Aero.

L’Ing. Giuseppe Corcione, Chief Executive Officer di Reinova, a proposito della scelta di collaborare con TEC Eurolab dichiara: Il motivo principale per cui abbiamo deciso di iniziare questa cooperazione è racchiuso nell’ambito del programma che abbiamo cercato di portare avanti negli ultimi mesi sulla mobilità, ovvero la creazione di un network di imprese che possano contribuire all’incremento del Know-how e delle capacità sul territorio nell’ambito dell’elettrificazione. L’idea era quella di servirsi di una delle tecnologie più innovative che TEC Eurolab esercita sul territorio – ovvero la tomografia industriale computerizzata – implementando questa tecnologia partendo dall’esperienza di Reinova. In altre parole, avvicinare il mondo di TEC Eurolab a quello delle batterie e dei componenti e integrare competenze differenti con l’obiettivo di generare un valore aggiunto sul mercato in termini di sicurezza e affidabilità. Infatti, l’esperienza di TEC Eurolab in questo ambito, associata alla nostra esperienza nel settore del Powertrain, può essere proprio un valore aggiunto da offrire sul mercato.”

Ing. Marco Moscatti, Chief Executive Officer TEC Eurolab: TEC Eurolab da sempre persegue l’evoluzione tecnologica e contribuisce allo sviluppo e al controllo di nuovi materiali, processi produttivi e tecnologie. L’opportunità e la sfida dell’elettrificazione, verso una mobilità più sostenibile, deve essere colta come distretto industriale portando a sinergia le competenze di ciascuna azienda. In Reinova abbiamo trovato un partner innovativo, con competenze verticali sul powertrain elettrico, e siamo entusiasti di avviare questa collaborazione apportandovi sia la trasversalità delle nostre competenze di analisi materiali sia specifiche tecnologie uniche sul mercato come il tomografo LINAC da 6 MeV per il controllo non distruttivo 3D di assemblati complessi come le batterie al litio.”

Il cuore di un veicolo elettrico: il pacco batterie

Il cuore di un veicolo elettrico: il pacco batterie

Quando si parla, ancora oggi, di auto convenzionali il loro cuore è, senza dubbi, il motore a scoppio. Per decenni il 12 cilindri Ferrari ha rappresentato il sogno per tutti gli appassionati d’auto, ma anche il riferimento mondiale dell’innovazione tecnologica della Motor Valley, in termini di prestazioni estreme, leggerezza ed efficienza energetica.

Oggi stiamo vivendo un grande cambio di paradigma: le batterie rappresentano decisamente la parte più importante e critica delle auto elettriche, infatti, sono la parte che ne caratterizza di più l’uso oltre a differenziarne le prestazioni assolute, ma anche il rapporto dell’utilizzatore con l’importante infrastruttura di ricarica, delle batterie stesse.

La geopolitica della mobilità futura

Parlando di geopolitica, chi dominerà il mercato delle batterie o meglio delle celle che le compongono, per l’applicazione nei veicoli elettrici, includendo nel processo l’estrazione e la lavorazione delle materie prime per produrle, controllerà strategicamente la mobilità mondiale, come avvenuto per decenni, da parte dei Paesi produttori di petrolio. Viceversa, le batterie possono essere già ricaricate, oggi, con energia fotovoltaica, idroelettrica ed eolica a chilometro zero.

Il motore elettrico

Dopo decenni di ricerche elettromeccaniche e meccatroniche la tecnologia dei motori elettrici, per qualsiasi applicazione, è abbastanza consolidata, diffusa e matura, reperibile un po’ ovunque al mondo. I motori per le auto elettriche sono prodotti da molti costruttori specializzati, anche se l’Europa rappresenta ancora un’eccellenza mondiale e l’Italia è ben salda tra i migliori Paesi che detengono una notevole unicità elettrotecnica.

La ricarica ultrarapida dei pacchi batteria

Le batterie agli ioni di litio ad elettrolita liquido rappresentano la tipologia più comune sulle auto in vendita oggi, un po’ ovunque, in tutto il mondo. Grazie alle ultime innovazioni europee, a voltaggi di ricarica estremi, cioè fino a 850V e 350kW di potenza gli attuali pacchi batteria, con celle agli ioni di litio, di ultima generazione, già in produzione e vendita, raggiungono un’autonomia di circa 100 km in soli 5 minuti di ricarica ultrarapida. Queste prestazioni di ricarica sono oggi raggiungibili su automobili con la più recente tecnologia di ricarica, che rappresenta già, concretamente, un risultato notevole, che ne permette un godimento stradale molto vicino a quello delle auto che utilizzano i carburanti fossili convenzionali, come la benzina ed il gasolio, ovvero con tempi di rifornimento, tutto sommato, molto simili a quelli del gas naturale metano.

In Italia abbiamo già installate varie colonnine di ricarica di ultimissima generazione, ad esempio, in Emilia Romagna sono già presenti a Modena, Carpi, Piacenza e Forlì. I numeri totali dicono che in Italia ci sono già circa 1.000 punti di ricarica rapidi, pubblici, che possono già ricaricare con tecnologia a corrente continua, DC a partire da 50 kW di potenza, 400V. In soli 2 anni, in Italia le stazioni di ricarica sono più che raddoppiate ed il numero di punti con tecnologia ultrarapida sta crescendo notevolmente.

La chimica delle celle dei pacchi batteria

Internamente la cella agli ioni di litio, che compone i pacchi batteria attuali, più comuni, è immersa in un composto chimico liquido o in gel che serve da elettrolita, oggi si tratta di sale di litio disciolto in una miscela di solventi organici che è il mezzo attraverso il quale gli ioni di litio si muovono perché capace di condurre corrente elettrica. Il componente più prezioso delle batterie attuali è il cobalto, utilizzato per gli elettrodi ed una delle maggiori sfide dei costruttori è quella di ridurne l’uso, fino ad eliminarlo, già nei prossimi anni. Tesla ha già più volte annunciato che entro due anni potrebbe già produrre le sue automobili con batterie composte da celle senza cobalto od a basso tenore di cobalto, per ridurre i costi ma anche per limitare la dipendenza da fonti minerarie rare.

Una sfida in corso per ridurre costi e uso di materie rare

Non è del tutto chiaro quale sarà la prossima chimica delle celle, se a bassa composizione di cobalto o senza cobalto, ma ci si aspetta che, nei prossimi anni, grazie alla ricerca tecnologica il costo delle batterie si possa decisamente abbassare anche grazie all’uso di materie prime facilmente reperibili come, ad esempio, il sale marino, cloruro di sodio.

Come son fatte le batterie delle auto elettriche?

I pacchi batteria sono composti da tante celle. Le celle delle batterie hanno un aspetto ed una dimensione molto simile a quella delle comuni pile “stilo”, domestiche, utilizzate in molte comuni applicazioni.

Il riuso delle celle ricaricabili a ioni di litio

Quando vengono smontate dalle auto elettriche, le singole celle delle batterie, grazie alla loro compattezza e flessibilità applicativa, possono essere riutilizzate facilmente in applicazioni meno gravose, come, ad esempio, per l’accumulo di energia elettrica domestica, abbinato ai pannelli fotovoltaici o più banalmente anche in elettrodomestici, come torce, luci di sicurezza, monopattini ed e-bikes e comunque, in qualsiasi applicazione dove è necessaria una batteria ricaricabile, anche di piccole dimensioni.

Innovazione continua

Per quanto riguarda le future innovazioni, le batterie allo stato solido sono considerate come la prossima soluzione per le auto elettriche, poiché hanno una densità energetica superiore (sono cioè più leggere a parità di kWh accumulati) rispetto alle celle attuali che utilizzano un elettrolita in gel. Le batterie allo stato solido garantiranno più stabilità alle differenti temperature; quindi, più sicurezza in caso di surriscaldamento e garantiranno autonomie di guida superiori a parità di peso.

L’applicazione delle batterie sui veicoli elettrici

I pacchi batteria attuali necessitano, per garantirne la durata e l’efficienza di un’ambiente con temperatura controllata. I costruttori di veicoli necessiteranno quindi, sempre più, di laboratori in grado di testare e validare tecnicamente le batterie ed i componenti al loro servizio, simulandone le criticità ed accelerando quindi il tempo di messa in produzione, garantendone la qualità e la sicurezza, utili all’innovazione della mobilità sostenibile. La Motor Valley ha oggi l’opportunità di diventare un’area di eccellenza di sviluppo e produzione di nuove soluzioni anche per i veicoli elettrici e Reinova è in prima linea per favorire la transizione all’elettrico.

L’innovazione di REINOVA a ECOMONDO KEY ENERGY 2021

L’innovazione di REINOVA a ECOMONDO KEY ENERGY 2021

Reinova è tra i protagonisti di Ecomondo Key Energy (Hall D7, stand 066), l’appuntamento di riferimento in Europa per la transizione ecologica e i nuovi modelli di economia circolare e rigenerativa, in programma a Rimini dal 26 al 29 ottobre 2021.

Reinova, Il nuovo polo d’eccellenza, dedicato allo sviluppo e la validazione di componenti per il Powertrain elettrico e ibrido per la mobilità sostenibile, porta nella vetrina di Ecomondo Key Energy il suo contributo tecnologico e innovativo.

In un contesto di grandi trasformazioni che interessano il settore dei trasporti l’azienda emiliana, guidata dal CEO Giuseppe Corcione, è in prima linea in questa transizione ecologica che nell’ultimo anno ha visto un’improvvisa accelerazione. A tal proposito Reinova è stata invitata mercoledì 27 ottobre (ore 11-13) a partecipare ai lavori del Convegno “E-Valley, la transizione elettrica nella Terra dei motori”, un’importante occasione di riflessione sul futuro della Motor Valley emiliana alla luce della transizione elettrica. Giuseppe Corcione, che interverrà all’evento organizzato da Vaielettrico.it e l’Associazione MOTUS-E, dichiara: “viviamo in un momento storico di grandi cambiamenti e il settore dell’automotive, che sarebbe più corretto rinominare della mobilità, non è da meno anzi è al centro di queste trasformazioni. La stessa Motor Valley sta cambiando pelle, adattandosi alle nuove esigenze e ai nuovi mercati ed è già stata ribattezzata «Electric Valley», infatti siamo convinti che la nuova rivoluzione della mobilità è nell’elettrificazione e in Reinova vogliamo guidarla con idee innovative, creatività ed efficienza. Riteniamo che la nuova mobilità sia un concetto User-Centric, dove i prodotti e i servizi di trasporto devono essere in grado di rispondere ai bisogni, le abitudini e alle preferenze dei consumatori. Per supportarla è indispensabile una visione e una chiara politica industriale che favorisca fondi certi, rapidi e costanti per i prossimi 5 anni per supportare l’innovazione tecnologica nel mondo dell’elettronica di potenza, software, sviluppo batterie e idrogeno, così come il sostegno per l’alta formazione e l’inserimento nel mondo del lavoro per nuove professionalità.”

Per maggiori informazioni venite a trovarci presso il nostro STAND 066 Hall D7

Per rimanere aggiornati sulle prossime novità di Reinova invitiamo a seguire la pagina Linkedin oppure visitate il sito web.

Fonti rinnovabili: l’ecologica energia idroelettrica

Fonti rinnovabili: l’ecologica energia idroelettrica

L’Italia è da oltre un secolo uno dei leader mondiali nella produzione di energia idroelettrica. L’energia idroelettrica, già utilizzata a partire dal 1882, può fornire un impulso decisivo alla transizione energetica e alla decarbonizzazione, consentendo di gestire le fluttuazioni della produzione delle altre fonti rinnovabili di elettricità, soprattutto eolica e solare fotovoltaica, decisamente più instabili.

La capacità di stoccaggio elettrico dei bacini idrici può sostituire le batterie, accumulando energia e rendendola di fatto disponibile quando serve, soprattutto durante i picchi di domanda. Inoltre, le centrali idroelettriche di pompaggio e turbinaggio sono, a loro volta, degli accumulatori perfetti, delle vere “batterie elettriche ad acqua”. Queste centrali, infatti, si servono di due bacini, uno a monte e l’altro a valle: l’acqua, accumulata nel lago superiore, è riversata a valle nelle turbine per la produzione di elettricità durante le ore di punta. Invece, dal bacino inferiore, posto più in basso, l’acqua viene nuovamente pompata a monte e quindi accumulata nei momenti di sovrapproduzione energetica, cioè quando le altre fonti rinnovabili possono beneficiare del sole e dei venti e quindi quando c’è molta energia elettrica disponibile in rete.

Una centrale idroelettrica di pompaggio e turbinaggio è una batteria ecologica perfetta che utilizza sempre la stessa acqua. Il rendimento è superiore all’80%: per ogni kilowattora di elettricità che usa per pompare l’acqua in quota, ne immette 0,8 KW nella rete, disperdendo solo il 20% per ri-pomparla a monte.

In futuro, sarà sempre più necessario accumulare grandi quantità di energia poiché avremo sempre più necessità di ricavare energia elettrica da fonti rinnovabili con lo scopo di sostituire le centrali che utilizzano carburanti fossili. L’energia solare e quella eolica sono fonti volatili, mutevoli, che non producono forzatamente elettricità quando la rete la richiede; dunque, è importantissimo disporre di sistemi come quello delle centrali idroelettriche di pompaggio e turbinaggio per poter immagazzinare grandi quantità di energia disponibile e mantenere la rete elettrica stabile – solo quando lo richiede – senza inquinare e senza dipendere dalle condizioni meteorologiche.

Il sistema locale di centrali idroelettriche di Ligonchio, nel Comune di Ventasso (Provincia di Reggio Emilia), nato a partire dal 1922, sfrutta, invece, un altro sistema intelligente: una serie di bacini artificiali, posti a diverse altezze e alimentati dalla stessa acqua. Le fonti energetiche meccaniche sono rappresentante da vari torrenti locali, il maggiore dei quali è il Torrente Ozola, che scorre a sud del Monte Cusna con una produzione idroelettrica totale di ben 50 Megawatt. Ciò è reso possibile grazie anche all’aggiunta dell’ultimo impianto a valle, entrato in funzione nel 2017.

Nelle centrali di Ligonchio, l’energia idroelettrica è prodotta con una serie di salti d’acqua che muovono diversi tipi di turbina e che sfruttano tecnologicamente le diverse velocità e forze dell’acqua depositata nei vari bacini.