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Energia idroelettrica: mobilità elettrica e infrastruttura di ricarica delle batterie

Energia idroelettrica: mobilità elettrica e infrastruttura di ricarica delle batterie

Ad oggi, accelerare il processo di produzione di energia elettrica ricavata da fonti rinnovabili è di vitale importanza non solo per rendere più sostenibile la mobilità elettrica e la transizione ecologica – come richiesto anche dal pacchetto “Fit for 55” * dell’UE – ma soprattutto per raggiungere una certa indipendenza energetica da quei Paesi extraeuropei che ne detengono il monopolio. I veicoli elettrici, inoltre, avranno sempre meno emissioni indirette se l’infrastruttura di ricarica sarà alimentata sempre più da fonti energetiche rinnovabili, stabili, e indipendenti dalle condizioni meteo.

Lo sfruttamento dell’energia idraulica – ovvero quel tipo di energia meccanica prodotta dalla corrente dell’acqua – è un meccanismo antico che pare si sia sviluppato, anche in Italia, a partire dal IX secolo: nei Paesi alpini e appenninici, infatti, esistevano ovunque uno o più mulini ad acqua per gli usi più disparati, da quello alimentare per la produzione di farine, dalle segherie ai frantoi, fino ad arrivare al più recente uso industriale per altiforni e magli. Sarà quindi importantissimo ritornare a sfruttare l’energia idraulica, anche in quei piccoli impianti micro-idroelettrici già diffusi.

Durante gli ultimi due secoli trascorsi e fino agli anni ‘60 del Novecento, il nostro Paese ha avuto una forte crescita, anche dovuta al facile ed economico reperimento di fonti non rinnovabili. L’estrazione, il trasporto e la combustione di gas naturale, insieme al petrolio e ai suoi derivati, hanno tuttavia fatto emergere molte criticità: il primo problema è l’inquinamento dell’aria, soprattutto negli ambienti cittadini, ma anche l’alto livello di emissioni di gas serra, soprattutto di CO2, responsabili di numerosi danni ambientali, come il cambiamento climatico, la siccità, la crisi alimentare e, inoltre, la dipendenza economica dai grandi Paesi produttori di gas e petrolio, collocati in aree geografiche instabili e insicure.

L’importanza di poter conservare l’energia

Negli ultimi mesi, è avvenuto un ulteriore peggioramento della situazione geopolitica legata alla guerra in Ucraina che ha causato una preoccupante crisi energetica. Per tale motivo, gli invasi idrici stanno diventando sempre più un patrimonio d’inestimabile valore legato alla reperibilità dell’acqua potabile per uso civile e irriguo agricolo ma anche per la produzione ormai indispensabile di energia elettrica che continua a scarseggiare a causa dell’instabilità socio-politica internazionale da parte dei Paesi fornitori di carburanti fossili (utilizzati nelle centrali termoelettriche). La somma di tutte queste situazioni critiche obbliga l’Occidente a cercare fonti alternative, meglio se da energie naturali e rinnovabili.

TERNA SpA*, nel suo ultimo bollettino datato 23/05/2022, fornisce punti molto interessanti: le rinnovabili hanno soddisfatto, mediamente, il 37% della domanda elettrica del mese di aprile 2022, hanno superato il 50% in occasione delle festività pasquali (tra il 16 e il 18 aprile) e registrato un picco massimo del 60,3% il giorno di Pasqua, ovvero il 17 aprile 2022. Nel mese di aprile 2022, inoltre, la domanda di energia elettrica italiana è stata soddisfatta per l’86% da produzione nazionale e per la quota restante del 14% dall’energia importata dall’estero.

In Italia, sono in decisa crescita le cosiddette nuove fonti energetiche rinnovabili, ovvero l’eolico (+53,5%) e il fotovoltaico (+17,6%). Nel mese di aprile 2022, infatti, l’energia eolica ha beneficiato di una maggiore ventosità mentre la produzione fotovoltaica è cresciuta sia per il maggior irraggiamento ma anche per la crescita di potenza installata in nuovi impianti. Eolico e fotovoltaico, dunque, hanno generato un quarto – circa il 25% – della produzione elettrica nazionale, un valore record per il mese di aprile.

Le criticità dell’idroelettrico

In flessione, invece, sono le fonti geotermica (-0,4%) e idroelettrica (-41%). L’idroelettrico, infatti, sta subendo gli effetti della siccità e delle scarse precipitazioni che si protraggono ormai da diversi mesi.

In Italia, la situazione dell’idroelettrico necessita di adeguate misure, visto che è la fonte rinnovabile più stabile e attivabile a richiesta (soprattutto di notte e durante i picchi di domanda energetica). Infatti, una volta passata nelle turbine delle centrali elettriche e una volta prodotta l’energia elettrica, è possibile immettere l’acqua – perfettamente pulita e potabile – nella rete civica di distribuzione o usarla in agricoltura per irrigare i campi.

I serbatoi delle centrali idroelettriche sono delle vere e proprie batterie d’accumulo d’energia elettrica che può essere conservata per lungo tempo e a basso impatto ambientale senza subire processi di deterioramento. Per tali motivi, la conservazione e il corretto uso delle riserve idriche vanno sviluppate, soprattutto per l’attuale situazione geopolitica che sta causando l’aumento dei prezzi dei watt di energia e un difficile reperimento dell’acqua in molte parti del mondo.

L’autonomia energetica, dunque, sta assumendo sempre più importanza anche per una maggiore stabilità delle tariffe. I combustibili fossili sono già stati oggetto di forti speculazioni e poter conservare in adeguati serbatoi quanta più acqua utilizzabile per le centrali idroelettriche – in sostituzione di gas, petrolio e carbone – significa avere un dispositivo molto efficace contro le leve speculative dei mercati più spregiudicati che operano a danno della collettività.

Per Reinova l’elettrificazione della mobilità, della micro-mobilità e dei macchinari da lavoro, oltre che una naturale evoluzione tecnica per ridurre le emissioni e per rendere più silenziose le macchine, presenta aspetti strategici importantissimi per utilizzare l’energia elettrica autoprodotta a livello nazionale.

*Fit for 55 – è un pacchetto di nuove norme che prevede di aumentare l’obiettivo di produzione da energie rinnovabili dall’attuale 32% al 40% entro il 2030. È un aggiornamento della Direttiva sulle energie rinnovabili. Le proposte contenute nel Pacchetto sono articolate e comprendono diversi settori: trasporti, energie rinnovabili ed efficientamento energetico. Entro il 2035 si può prevedere una forte spinta per l’elettrificazione della mobilità, coerente con questo nuovo Pacchetto di norme dell’UE.*TERNA S.p.A – proprietaria della rete elettrica di trasmissione nazionale italiana (RTN), è uno dei principali operatori europei di reti per la trasmissione dell’energia. TERNA gestisce la rete di trasmissione italiana in alta tensione, una delle più moderne e tecnologiche in Europa. È inoltre l’ente responsabile della transizione e della trasformazione del mercato elettrico verso la sostenibilità, le fonti eco-compatibili e rinnovabili e garantisce un approvvigionamento di elettricità stabile, sicuro ed efficiente a famiglie e imprese italiane. TERNA gestisce infatti 74.855 Km di linee elettriche in alta tensione, 26 interconnessioni con l’estero per un efficiente ed efficace scambio strategico d’energia con i vicini Paesi europei.